Tom insegue Jerry, e non lo quasi mai. O comunque, in un modo o nell’altro, il furbo topolino scappa.
Nei ricordi che ho di questo cartone animato, c’è una scena che si ripeteva in tutte le puntate, e che mi faceva particolarmente ridere: Tom cercava Jerry, il quale si trovava proprio dietro di lui, senza farsi scoprire.
L’ironia si basava proprio su questo: il gatto cercava lontano, ma avrebbe dovuto guardare attorno a sé.
È la stessa ironia che troviamo nell’episodio dei discepoli di Emmaus. Non ci sono cacciatori e cacciati, ma due uomini col morale a terra: hanno seguito Gesù, hanno creduto alle sue parole, e l’hanno visto condannato, finire in croce. Mentre stanno andando verso il villaggio, Gesù inizia a camminare al loro fianco, senza essere riconosciuto. Finiscono per parlargli proprio di Gesù, per tutto il viaggio, persino stupiti: “Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Parlano di Gesù a Gesù. Gli raccontano tutto, fino quando, a tavola, il loro compagno di viaggio spezza il pane. Lo riconoscono, e trovano conferma anche nel cammino fatto insieme: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via?”
L’episodio dei discepoli di Emmaus mi ricorda anche una piccola gaffe di una giornalista, in questi giorni, che non è riuscita a dare delle informazioni in diretta perché non trovava gli occhiali. La conduttrice del programma, con molto garbo, le ha fatto notare che gli occhiali li aveva proprio sulla testa.
Quante volte abbiamo l’essenziale sotto gli occhi, e non riusciamo a vederlo. E quante volte Dio si presenta con l’ironia. Chi lo dice che anche a lui non piaccia scherzare?
Il vangelo di domenica 26 aprile 2020
Lc 24, 13-35
Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
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