(a cura di Felix by Rock Cristiano in Italia) Quante azioni della nostra quotidianità sono rivolte ai più piccoli? Quando nasce un bambino catalizza gran parte del tempo e dell’attenzione degli adulti, e spesso i più piccoli riescono a portare a galla risorse e aspetti nascosti in noi stessi che nemmeno immaginavamo di avere. [Leggi di più…]
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ECCOMI
“Eccomi sono la serva del Signore”.
Oggi non lo direbbe più nessuno. Tutti presi dai progetti di questa vita, ci avventiamo su di essi con bramosia, senza negarci nulla. Ogni lasciata è persa. Ogni occasione non sfruttata, ci lascia in bocca l’amaro di una felicità che non abbiamo prosciugato. Nessuno ha più voglia di vivere in maniera – come dire – un po’ dimessa, in punta di piedi. Nessuno ha voglia di essere preso per mano, ascoltare la voce di un altro, imboccare un sentiero che non si conosce e che non esibisce garanzie.
GIOVANNI BATTISTA, L’ULTIMO PROFETA
Luca utilizza il parallelismo letterario per mettere a confronto Giovanni il Battista e Gesù. Ne scaturisce una sorta di dittico tra l’annuncio a Zaccaria, padre di Giovanni e l’annuncio a Maria: l’evangelista presenta le loro rispettive risposte (Lc 1,5-38), narra la nascita di ambedue i bambini e la loro circoncisione (1,57-2,21); parla della predicazione e del battesimo conferito da Giovanni per la conversione interiore, come preparazione per accogliere Gesù (3,1-20). Quando termina di riferire il ministero di Giovanni, Luca inizia a raccontare l’attività svolta da Gesù, incominciando dal suo battesimo (vv. 21-22).
Parlando di Giovanni, Luca riferisce quanto è detto dal profeta Isaia: «Una voce grida: Nel deserto preparate la via al Signore» (Is 40,3), mentre presentando Gesù riporta la voce del Padre che dice: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento” (Lc 3,22). In seguito, Luca presenta la genealogia di Gesù, partendo da Adamo, per dimostrare che Gesù è davvero Figlio dell’uomo (vv. 23-38).
In questo modo è chiaro che Giovanni è l’ultimo profeta che precede la venuta di Gesù, l’Inviato da Dio, e che il suo compito fu quello di proclamare con chiarezza che la salvezza ci è donata da Gesù. Anche noi, come cristiani, dobbiamo sempre e ovunque rendere visibile il primato di Gesù, con le parole e le opere.
Il vangelo di domenica 9 dicembre
Predicazione di Giovanni (Lc 3, 1-6)
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
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PREPARATE LA VIA DEL SIGNORE: UN CANTIERE VERSO IL PARADISO
«Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato«. E ancora: «Le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate». Lo aveva già detto il profeta Isaia, lo ricorda il buon Giovanni Battista nella predicazione, al centro del vangelo di domenica 9 dicembre. [Leggi di più…]
DOVE SI TROVA LO SPIRITO SANTO? LA RISPOSTA È NEGLI SCACCHI
«Il mio prete mi ha detto che lo Spirito Santo sta alla mia destra. Se mi giro, rischio di colpirlo?». Domanda di Luigi, 11 anni
Decisamente originale questa domanda. Sarebbe un’idea simpatica aprire una rubrica intitolata “il mio prete mi ha detto” perché a volte ciò che voi ascoltate viene elaborato dalla vostra fantasia. Autore di questa domanda è un ragazzo appassionato di scacchi. Chi gioca a scacchi sa che deve fare molta attenzione: ogni singolo pezzo deve ‘guardarsi intorno’ ed evitare lo scacco matto, il loro unico compito è difendere il re.
Metaforicamente potremmo definire l’esistenza di un cristiano come quella del re degli scacchi: intorno a sé ha un esercito di pezzi pronti a sacrificarsi pur di difenderlo e vincere la partita. Il re non vince la partita da solo, ha bisogno degli altri. Al suo fianco il re ha la regina, il cavallo, l’alfiere, le torri, i pezzi più potenti. Ci sono poi tanti pedoni, semplici figure che potremmo paragonare a persone comuni, ai preti, ad anonimi santi che incontriamo nel corso della nostra vita. Ognuno di loro offre il proprio contributo per difendere la vita del pezzo più importante.
Non c’è il rischio di colpire lo Spirito Santo, così come il re degli scacchi non colpisce i pezzi della sua squadra. Lo Spirito Santo sta alla nostra destra, ci dona forza, è “datore di doni”, è “luce dei cuori”, è “nella calura riparo”, per citare le parole di una bellissima preghiera.
Stare alla destra
L’espressione “Stare alla destra” nella Bibbia indica la posizione di colui che si trova vicino al braccio della forza; evidentemente nel tempo in cui la Bibbia è stata scritta i mancini non erano forzuti come adesso! Pensiamo al braccio del lavoro, quello che l’uomo usa per i lavori più pesanti. Una destra che si contrappone alla sinistra, quest’ultima vista come il simbolo del malvagio: «Il cuore del sapiente va alla destra, il cuore dello stolto alla sinistra» (Qo 10,2); addirittura Gesù, parlando del giudizio finale, mette a destra le pecore e a sinistra le capre, cosa che farebbe contento anche Sgarbi: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra».
La presenza di Dio è avvolgente; tempo fa, una mia alunna mi chiese se Dio ci segue anche in bagno, visto che è ovunque. Non sta né a destra né a sinistra e neanche in alto al centro: Dio è lì nei nostri cuori, nelle nostre anime. Dopo aver creato le meraviglie della natura, ha creato l’uomo e gli ha dato un cuore speciale. È il cuore di ognuno di noi, la meraviglia più grande della creazione. Può essere il nostro braccio destro perché un cristiano non è mai solo, non deve sentirsi mai abbandonato lungo il sentiero della vita. «Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro» (Sal 16, 8-9).
Come il re degli scacchi ha i suoi difensori, Dio difende e protegge l’uomo fino al sacrificio estremo. E questo non è solo un bel pensiero ma è storia scritta nei Vangeli.
Andrea Gironda
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