Quando si sceglie di andare su un palco, davanti agli sguardi della gente, il rischio di venire criticati è inevitabile. Eppure quante volte quella di esporsi diventa una necessità non tanto per mera vanagloria o protagonismo, quanto per puntare l’attenzione su qualcosa che si vuole comunicare, su un messaggio per cui valga la pena rischiare anche la derisione.
Forse è stato questo uno dei motivi che ha spinto Monsignor Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia Sanremo a riproporre nel suo territorio un evento nazionale dedicato alla musica di ispirazione cristiana. Nello specifico l’evento vuole promuovere la musica che si fa preghiera e portare a una riscoperta di quei valori che hanno per secoli rappresentato un fondamento per le società civili, dando una direzione e un senso alla vita del singolo per una piena realizzazione.
L’evento promosso dalla Diocesi diventa di fatto un nuovo “Festival di Sanremo” per l’anno 2022, che tra l’altro vanta il patrocinio del Comune di Sanremo e la partnership di Vatican News.
Il festival della canzone italiano da settimane trova spazio nelle testate giornalistiche e questo rende la proposta del “Festival della canzone cristiana Sanremo 2022” tutt’altro che priva di rischi: l’ombra dell’ingombrante festival di Amadeus, i pregevoli, ma non sempre riusciti spin-off quali Sanremorock, Sanscemo, Sanremo Metal, poi ci sono tutti i fuorvianti pregiudizi sulla musica cristiana…
Eppure se si stesse sempre a sentire le chiacchiere dei ben pensanti non si andrebbe da nessuna parte, così il direttore artistico dell’evento, il cantautore Fabrizio Venturi, già dallo scorso ottobre s’è mosso per reclutare quanti potessero essere interessati a partecipare al festival. “Poveri, storpi, ciechi, zoppi”, solisti, band, cori, in pratica chiunque condividesse il desiderio di partecipare a questa festa per celebrare i valori e cantare insieme la gioia di un incontro era ben accetto nel presentare la propria candidatura.
Così la giuria ha selezionato i 24 artisti che presenteranno il loro brano nelle serate dal 3 al 5 febbraio 2022. Sì, proprio nella stessa settimana in cui l’attenzione dei media sarà concentrata sul palco dell’Ariston.
Lo schema ricalca il modello amato/odiato del Festival classico: una serata per presentare il brano, l’eliminazione di metà dei concorrenti e la finale di sabato sera. Così molti storceranno il naso all’idea di una “competizione” tra artisti che si proclamano “fratelli”, ma questo genere di format permette di incuriosire una fetta maggiore di pubblico e dare così la possibilità ai finalisti di condividere il proprio messaggio con più persone.
I titoli
Al di là di tutto questo, i 24 nomi che si sono messi in gioco e i titoli delle rispettive canzoni sono:
Alex Cadili – Per te Gesù
Antonio Labate – Gli angeli
Beppe Bianco – Nel tuo sorriso la speranza
Carmela Iacono – Preghiera dei vincenziani
Cantammo a Gesù (band) – Tu sei l’eternità
Daniela Donatone, D’Anì – A mezzo fiato
Dajana e Erminio Sinni (duo) – Padre nostro
Dino Santonico – Amami come solo sai far tu
Elisa De Marco – Libera di andare
Fra Vinicius – Vale la pena
Gionathan – Tu mi hai amato per primo
Isaura Nencini – Per essere felice
iKaktus (gruppo) – Come se piovesse cielo
Karen Marra – Vento
Letizia Centorbi – Tu sei tutto per me
Letizia Mariotti – Ecco, la conversione
Loide – Risciò
Marco Tanduo – Grazie mio Dio
Mariarosaria Finocchiaro – Sopra le bretelle
Marta Falcone – Ho sentito parlare di te
Pier Didoni – Ti cerco
Shoek – Nuova Razza
Stella Sorrentino, Meissa – Lui è l’amore
Tony Nevoso – Mai più
Gli ospiti
Ai diversi partecipanti si sono aggiunti i nomi di alcuni ospiti, come i Kantiere Kairòs, la Diolovuole Band, gli Shout!Koinonia, Sephora, Giuseppe Cionfoli, Vittorio Sgarbi e Gianni Testa in giuria.
La sfida è ben più importante che un mero riconoscimento artistico: l’obiettivo è incoraggiare gli sfiduciati, infondere speranza agli smarriti che in tempo di crisi generale sono in continuo aumento, offrire nuovi punti di vista a chi non riesce a vedere oltre le proprie incertezze, sfruttare la musica come occasione di riflessione.
Obiettivi troppo alti? Non sarà necessario riuscire, quanto provarci, perché come cantava Francesco-C: «Non perde chi perde, ma perde chi non prova».
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