Gesù è nato e già deve fuggire. Ancora una volta, Giuseppe è l’uomo dell’ascolto: l’evangelista Matteo per due volte lega, in modo preciso e persino minuzioso, le parole dell’angelo alle azioni del carpentiere: “Alzati”/ si alzò; “prendi con te il bambino e sua madre”/ prese il bambino e sua madre; “fuggi in Egitto”/ si rifugiò in Egitto.
[Leggi di più…]IL SILENZIO D’ORO DI GIUSEPPE
Maria, promessa sposa di Giuseppe, «si trovò incinta». Nel vangelo di domenica 22 dicembre osserviamo tutte le azioni compiute da Giuseppe stesso: «pensò di ripudiarla», poi ascoltò l’angelo apparso in sogno, infine «fece come gli aveva ordinato» l’angelo stesso e «prese con sé la sua sposa».
Come molti – giustamente – notano, Giuseppe non parla. Né in questo brano, né in alcun vangelo. Eppure, senza dubbio, non è una figura di secondo piano. È con lui che Gesù ha mosso i primi passi. Dio ha scelto una donna, Maria, per venire al mondo; ma ha scelto anche un uomo, Giuseppe, per farsi guidare. È uno dei protagonisti, anzi il protagonista silenzioso.
Al festival di Sanremo 1992 gli Aeroplanitaliani vinsero il premio della critica con “Zitti zitti (Il silenzio è d’oro”, restando peraltro 30 secondi in silenzio, sul palco: “Zitti zitti che il silenzio è d’oro/ ed anche quando siamo tanti, stiamo zitti in coro/ c’è tanto chiasso intorno che non si calma mai/ parole su parole su parole parole fra noi”. Con un invito: smettere di discutere ma “sentire col cuore, buttarsi a capofitto”.
Anche Giuseppe si butta a capofitto. Con le sue paure, i suoi pensieri. Ma con poche parole – anzi, nessuna! – e tanti gesti concreti.
Il vangelo di domenica 22 dicembre
(Mt 1, 18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele
che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
MAESTRO, GIUSEPPE È UN PAPÀ DI SERIE B?
È ora di preparare il presepe. Dallo scatolone che riposa per undici mesi all’anno in soffitta è ora di tirare fuori e scartare le statuine che alla fine del precedente Natale erano state abilmente conservate.
[Leggi di più…]NON SEMBRAVA NEMMENO DIO
Quest’anno abbiamo pensato di attendere Natale sfogliando un particolare “calendario dell’Avvento”. Dietro le finestrelle non troveremo le solite immagini incantate e fiabesche a cui siamo abituati, ma una “poesia” dai toni a volte anche forti, perché Gesù non nasce nelle fiabe, ma nella vita. E la vita è qualcosa che ci tocca tutti, a volte facendoci gioire, altre soffrire.
Ad accompagnarci in questa storia attraverso il mistero del Natale saranno le parole di Guglielmo Cazzulani, autore di Non sembrava nemmeno Dio, di cui è appena stata pubblicata la seconda edizione.
GIUSEPPE, IL SANTO DEI PAPÀ

C’era un uomo di nome Giuseppe. Il suo lavoro era il falegname. Da piccolo pensavo che mio padre, il cui nome era Giuseppe ed era un artigiano abile anche lui nel lavorare il legno, avesse qualche attinenza con San Giuseppe. Nella mia mente di bambino avevo costruito questo collegamento di fantasia.
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