Quando si sceglie di andare su un palco, davanti agli sguardi della gente, il rischio di venire criticati è inevitabile. Eppure quante volte quella di esporsi diventa una necessità non tanto per mera vanagloria o protagonismo, quanto per puntare l’attenzione su qualcosa che si vuole comunicare, su un messaggio per cui valga la pena rischiare anche la derisione.
[Leggi di più…]I CANTANTI DI SANREMO E LA RICERCA DI DIO/2
Continua il nostro viaggio tra gli artisti di Sanremo 2020, che in varie canzoni hanno espresso il loro senso religioso. (qui la prima puntata)
[Leggi di più…]I CANTANTI DI SANREMO 2020 E LA RICERCA DI DIO
Dal 4 all’8 febbraio si terrà l’edizione 2020 del festival di Sanremo presentata da Amadeus.
[Leggi di più…]IL SILENZIO D’ORO DI GIUSEPPE
Maria, promessa sposa di Giuseppe, «si trovò incinta». Nel vangelo di domenica 22 dicembre osserviamo tutte le azioni compiute da Giuseppe stesso: «pensò di ripudiarla», poi ascoltò l’angelo apparso in sogno, infine «fece come gli aveva ordinato» l’angelo stesso e «prese con sé la sua sposa».
Come molti – giustamente – notano, Giuseppe non parla. Né in questo brano, né in alcun vangelo. Eppure, senza dubbio, non è una figura di secondo piano. È con lui che Gesù ha mosso i primi passi. Dio ha scelto una donna, Maria, per venire al mondo; ma ha scelto anche un uomo, Giuseppe, per farsi guidare. È uno dei protagonisti, anzi il protagonista silenzioso.
Al festival di Sanremo 1992 gli Aeroplanitaliani vinsero il premio della critica con “Zitti zitti (Il silenzio è d’oro”, restando peraltro 30 secondi in silenzio, sul palco: “Zitti zitti che il silenzio è d’oro/ ed anche quando siamo tanti, stiamo zitti in coro/ c’è tanto chiasso intorno che non si calma mai/ parole su parole su parole parole fra noi”. Con un invito: smettere di discutere ma “sentire col cuore, buttarsi a capofitto”.
Anche Giuseppe si butta a capofitto. Con le sue paure, i suoi pensieri. Ma con poche parole – anzi, nessuna! – e tanti gesti concreti.
Il vangelo di domenica 22 dicembre
(Mt 1, 18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele
che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
DA FRA’ CIONFOLI A NEK, LA FEDE A SANREMO
ISPIRAZIONI CRISTIANE A SANREMO
Volendo cercare un collegamento tra il Festival di Sanremo e la musica di ispirazione cristiana le prime immagini che saltano alla mente potrebbero essere quelle di un rassicurante Giuseppe Cionfoli che nel 1982 si presentò sul palco del Teatro Ariston con “Solo grazie” che gli valse per decenni l’epiteto di fra’ Cionfoli.
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